Comunicato stampa: Numeri e “percezioni” sulla sicurezza in città
Il messaggio rassicurante che esce dal vertice in Prefettura ( Calano i reati in stazione. Record in via Bonomelli- 23%) ha del paradossale, soprattutto per chi abita in zona.
La cosiddetta percezione dei residenti e di tutti i cittadini che transitano per le zone che dalle vie Quarenghi, Bonomelli, Paglia, Maglio del Lotto arrivano fino alla stazione è ben altra.
I dati ufficiali della Prefettura parlano di un magico decremento di reati ma non possono quantificare l’ormai endemica presenza di spacciatori che infestano le vie predette circolando a piedi o in bicicletta, rigorosamente sui marciapiedi, controllando le zone che si sono spartiti.
Intorno alle vie Quarenghi e Bonomelli sono anzi cresciuti di numero e ormai saranno tra i 30 e i 40, con punte da record nei fine settimana.
I numeri non possono calcolare i tanti che per diversi motivi non denunciano furti e lesioni. Le risse in zona stazione ne sono un esempio. Inoltre episodi di scontri di gruppo nelle solite vie con l’intervento di polizia e ambulanza, sono stati presentati alla stampa come “malori”.
Ben vengano gli aumentati controlli e gli arresti, che però sono estemporanei e di fatto non producono una reclusione duratura. L’effetto è quello delle “grida” di manzoniana memoria che rendono sempre più impudente chi delinque e sempre più demotivato chi lavora per il rispetto della legge.
La videosorveglianza arriva dopo anni di annunci e di ritardo e comunque il sistema delle telecamere ad oggi non è ancora completato ed attivato.
L’illuminazione, che ancora manca in una parte di via Maglio del Lotto, arriva dopo le reiterate sollecitazioni dei residenti esasperati dal ripetersi di spaccate e atti violenti contro le persone e le cose.
Inutile cercare di minimizzare la situazione di insicurezza e degrado, oltre che di mancanza di rispetto della legge, del prossimo e dell’ambiente, affermando che siamo in una società di rapido cambiamento e che i flussi migratori sono incontenibili.
Bergamo sta diventando un supermercato della droga al minuto ed all’ingrosso.
Paradossale, come è capitato di sentire anche in alcune sentenze, giustificare lo spaccio considerandolo un “lavoro” per sopravvivere. Tanti purtroppo sono invece gli spacciatori che vivono nei centri di accoglienza a vario titolo, con i quali è a questo punto necessario collaborare per un controllo sugli ospiti.
Per ultimo ricordiamo una grande assenza: la testimonianza dei residenti che avrebbero dovuto essere ascoltati dalle autorità, secondo quanto loro promesso.
Consigliere Luisa Pecce
Consigliere Alberto Ribolla
Il messaggio rassicurante che esce dal vertice in Prefettura ( Calano i reati in stazione. Record in via Bonomelli- 23%) ha del paradossale, soprattutto per chi abita in zona.
La cosiddetta percezione dei residenti e di tutti i cittadini che transitano per le zone che dalle vie Quarenghi, Bonomelli, Paglia, Maglio del Lotto arrivano fino alla stazione è ben altra.
I dati ufficiali della Prefettura parlano di un magico decremento di reati ma non possono quantificare l’ormai endemica presenza di spacciatori che infestano le vie predette circolando a piedi o in bicicletta, rigorosamente sui marciapiedi, controllando le zone che si sono spartiti.
Intorno alle vie Quarenghi e Bonomelli sono anzi cresciuti di numero e ormai saranno tra i 30 e i 40, con punte da record nei fine settimana.
I numeri non possono calcolare i tanti che per diversi motivi non denunciano furti e lesioni. Le risse in zona stazione ne sono un esempio. Inoltre episodi di scontri di gruppo nelle solite vie con l’intervento di polizia e ambulanza, sono stati presentati alla stampa come “malori”.
Ben vengano gli aumentati controlli e gli arresti, che però sono estemporanei e di fatto non producono una reclusione duratura. L’effetto è quello delle “grida” di manzoniana memoria che rendono sempre più impudente chi delinque e sempre più demotivato chi lavora per il rispetto della legge.
La videosorveglianza arriva dopo anni di annunci e di ritardo e comunque il sistema delle telecamere ad oggi non è ancora completato ed attivato.
L’illuminazione, che ancora manca in una parte di via Maglio del Lotto, arriva dopo le reiterate sollecitazioni dei residenti esasperati dal ripetersi di spaccate e atti violenti contro le persone e le cose.
Inutile cercare di minimizzare la situazione di insicurezza e degrado, oltre che di mancanza di rispetto della legge, del prossimo e dell’ambiente, affermando che siamo in una società di rapido cambiamento e che i flussi migratori sono incontenibili.
Bergamo sta diventando un supermercato della droga al minuto ed all’ingrosso.
Paradossale, come è capitato di sentire anche in alcune sentenze, giustificare lo spaccio considerandolo un “lavoro” per sopravvivere. Tanti purtroppo sono invece gli spacciatori che vivono nei centri di accoglienza a vario titolo, con i quali è a questo punto necessario collaborare per un controllo sugli ospiti.
Per ultimo ricordiamo una grande assenza: la testimonianza dei residenti che avrebbero dovuto essere ascoltati dalle autorità, secondo quanto loro promesso.
Consigliere Luisa Pecce
Consigliere Alberto Ribolla